L’argento è un metallo veramente unico. Riflette la luce meglio di qualsiasi altro elemento ed è anche un ottimo conduttore di elettricità. Continui utilizzi per l’argento vengono scoperti ogni giorno. Una delle applicazioni più interessanti e promettenti, ad esempio, è quella del suo utilizzo come battericida (può essere usato nei filtri per purificare l’acqua delle piscine al posto del cloro). Occorre inoltre ricordare che parte dell’argento utilizzato nell’industria non è recuperabile e viene perso per sempre. Gli utilizzi dell’argento sono in continuo aumento. Il consumo maggiore si ha nel settore fotografico, sebbene fortemente in calo, e in quello dell’argenteria e della gioielleria. Ma l’argento si utilizza anche per la fabbricazione di cuscinetti, nelle saldature, nei catalizzatori, nel settore elettrico ed elettronico, nelle applicazioni medicali, negli specchi e nelle decorazioni, nella produzione di energia solare e, come abbiamo visto sopra, nella depurazione dell’acqua.
Poi ci sono tutta una serie di usi marginali che rendono, per il produttore, il prezzo dell’argento insignificante rispetto al prezzo degli altri materiali e rispetto al costo del lavoro. È il caso, ad esempio, dell’uso che viene fatto dell’argento nelle batterie, nelle auto, nei computer.
Se anche il prezzo dell’argento dovesse raddoppiare, il suo utilizzo come prodotto marginale non verrebbe a diminuire.
Infatti, il produttore d’auto usa una quantità talmente piccola d’argento che rispetto al costo totale dell’auto il suo prezzo risulta quasi insignificante.
Ma anche nel campo della gioielleria quando si parla di oggetti che valgono centinaia di dollari, è chiaro che il fatto che l’argento costi 5 o 10 dollari l’oncia non fa molta differenza. Quando l’economia è debole la domanda d’argento diminuisce, ma diminuisce anche l’offerta.
Infatti, esistono pochissime miniere che estraggono solo argento, e 1’80% dell’argento estratto proviene da miniere che estraggono principalmente rame, zinco e piombo: in periodi di debolezza economica si riduce l’estrazione di questi metalli e di conseguenza anche l’estrazione d’argento.
Il fatto che l’argento sia prodotto all’80% in miniere dove soprattutto si estraggono altri metalli, ha delle conseguenze molto importanti tra le quali il fatto che il costo di estrazione dell’argento incide relativamente sulla sua produzione.
In sostanza, chi estrae rame o zinco si ritrova a estrarre anche argento quasi a costo zero. Per cui la quantità di argento estratta dipende più dal prezzo di rame, zinco e piombo che dal prezzo dell’argento stesso.
Per titolo si intende la percentuale minima di argento puro presente nella lega metallica che compone un oggetto. In virtù della bellezza e lucentezza di questo metallo prezioso, sin dai tempi antichi, è stato utilizzato per monete, posate, vasellame, monili e altro. I lingotti d’argento che sono in commercio hanno normalmente titolo 999/1000, la lega è composta cioè del 99,9% d’argento puro.
La maggioranza di gioielli e di oggetti per la casa hanno invece titolo 800, 835 e 925.
Questi numeri indicano la percentuale minima di argento puro che, combinato con altri metalli, compone l’oggetto. L’argento marchiato o punzonato 925, che in inglese è definito Sterling Silver, indica una composizione garantita di 925 parti minime di argento e 75 massime di qualsiasi altro minerale. In genere la componente in rame è preponderante tra gli altri metalli usati. Per particolari lavorazioni viene usato nella lega anche lo zinco in percentuali massime dello 0,5%. Il marchio 800 indica una composizione garantita di 800 parti minimo di argento puro e di 200 parti massimo di rame e altri minerali. 11 titolo 835 è stato usato per molte monete d’argento, quali le 500 lire con le caravelle coniate dal 1957 dalla Zecca italiana.
Il valore dell’argento subì un brusco calo quando la scoperta di giacimenti in America Latina, tra cui le miniere di Zacatecas e Potosì, portò ad un’inflazione del metallo.
L’argento dà il nome ad una nazione, l’Argentina, ed al suo principale fiume, il Rio de la Plata — dal suo nome spagnolo, plata. Nel corso del secolo diciannovesimo l’argento iniziò a essere demonetizzato mentre l’oro seguirà il medesimo destino nel secolo successivo. Mentre l’oro resta però in parte nei forzieri delle banche centrali l’argento fu man mano completamente liquidato.